Africa

Sono stato in Africa 7 volte e, qualcuno non ci crede, quasi mai per lavoro. Anzi, per lavoro proprio mai perchè l’unica volta che frequentavo gli ospedali ero ancora uno studente al quinto anno. Per fare il medico in Africa ci vuole preparazione. Non condivido la scelta di chi si fa due mesi ogni tanto, senza aver seguito corsi adeguati, per andare a dare una mano qua o là… temo possa fare più danno che beneficio. La mia unica esperienza sanitaria, quella da studente, in un ospedale rurale della regione di Iringa a Tosamaganga (Tanzania) mi ha mostrato un mondo diverso anche dal punto di vista professionale: diverso approccio del paziente, e quindi del medico, al concetto di morte e di malattia, diverso iter diagnostico e terapeutico, diversa organizzazione sanitaria, e poi ovviamente malattie che in Italia nemmeno si leggono sui libri (chi conosce il temibile hook worm?!). Insomma, bisogna studiare e prepararsi. In Italia c’è un corso di cui tutti parlano bene, che stavo per fare: a Padova, il corso di base del Cuamm. Solo che mentre mi stavo iscrivendo mi hanno chiesto di scrivere che probabilmente avrei accettato missioni della durata di uno o due anni. Uno o due anni?! No, un attimo, io voglio vivere qua, c’è tanto da fare anche qua. E così non mi sono iscritto.

Prima o poi farò un corso o un master sulla sanità nei Paesi in Via di Sviluppo o in medicina tropicale.  Per ora mi godo l’Africa per quello che vedo girando posti e incontrando gente. La cosa più bella che ho mai fatto è stata l’osservazione elettorale delle presidenziali 2006 in Repubblica Democratica del Congo. Non aggiungo parole, solo un link: VIDEO

Pubblicato in Nonsolomedico

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